Il soggetto dell’opera, realizzata in bronzo, è un pugile alto 128 cm, seduto su un sedile in roccia, colto in un momento di riposo alla fine di un incontro.
Il pugile presenta due caratteristiche che si contrastano tra di loro perché ha le braccia poggiate sulle gambe, mentre la testa “viene girata” di scatto.Il corpo del pugile, che presenta molti muscoli già sviluppati, e il viso, dove si nota la cura della barba e dei capelli, ci fanno comprendere che è un uomo maturo e non un ragazzo; inoltre presenta i segni di numerosi incontri passati, come le orecchie tumefatte che sembrano indicare uno stato di sordità causato dai ripetuti colpi ricevuti.
Se si guarda la statua del pugile frontalmente si nota la forma del naso, che non è regolare, infatti si capisce subito che è rotto; gli inserti in rame, sulla spalla destra, sull'avambraccio, sui guanti e sulla coscia, rappresentano gocce di sangue che provengono proprio dalla frattura al naso.Il pugile sulle mani indossa complessi guantoni di cuoio e stringhe, forniti di un bordo doppio di pelliccia e di una fascia che univa quattro dita e lasciava il pollice libero. Grazie ha questi guantoni possiamo risalire all’epoca in cui è stato realizzato l'opera, intorno al I secolo a.C., che viene attribuita allo scultore Lisippo.Il pugile è privo di occhi, perché sono stati realizzati a parte in pasta vitrea e nel momento del ritrovamento della statua, avvenuto a Roma alle pendici del Quirinale nel 1885, non furono ritrovati.
Articolo di Marianna A.
Nessun commento:
Posta un commento