lunedì 27 aprile 2015

Il Grande Colombario di Villa Doria Phamphilj.

Il termine “colombario” indica un edificio sepolcrale caratterizzato dalla presenza sulle pareti di file di nicchie con contenitori di terracotta per accogliere le ceneri dei defunti.
Grandi colombari vennero costruiti a Roma tra la fine dell’età repubblicana e il principato Flavio (seconda metà del I secolo d.C.), per garantire una sepoltura dignitosa a un gran numero di liberti.
Questi edifici furono realizzati dai membri della famiglia imperiale o da importanti senatori per i loro schiavi e liberti, oppure da privati che poi vendevano gli spazi.
Dagli scavi effettuati nel 1838 dalla famiglia Doria Pamphilj, in prossimità del Casino del Bel Respiro, è stato rinvenuto un complesso sepolcrale tra cui il Grande Colombario da cui provengono i resti di vivaci pitture che decoravano un muro di recinzione di un monumento di tufo e peperino con la rappresentazione di una finta porta.
Doveva accogliere più di 500 loculi. Tra le file di nicchie erano dipinti fregi figuranti paesaggi idillico-sacrali, quadretti con frutta e uccelli, episodi mitologici e scene conviviali: nei paesaggi, si vedono scene di vita agreste, tempi, santuari rustici; piante e animali sono rappresentati con grande attenzione naturalistica, vicino a cesti di frutta; le immagini conviviali alludono ai piaceri della vita, come la buona tavola; gli episodi mitologici raccontano storie come l’uccisione dei figli di Niobe da parte di Apollo e Artemide.
I fori che restano sull’intonaco ci ricordano che era uso appendere in questo luogo ghirlande di fiori freschi.
Sotto ogni nicchia è dipinta una tabella (tabula ansata) contenente l’iscrizione con il nome del defunto o del proprietario.

Articolo di Sofia S.

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