La statua raffigura Augusto in piedi intento a celebrare un sacrificio. L'imperatore è ritratto a capo coperto nelle vesti di pontefice massimo, a causa dell’assenza delle braccia è difficile capire quale sacrificio stava facendo, probabilmente nella mano destra teneva la “patera” cioè un piatto rituale per lo spargimento di vino durante un sacrificio, e nella sinistra il “volumen”. La statua è composta di due tipi di marmo diversi; la testa è formata da un marmo di tipo “grechetto” mentre il resto del corpo è formato da un tipo di marmo detto“lunense”.
Come in altre opere dell'arte augustea la realizzazione è piuttosto fredda soprattutto nel volto e nel trattamento dei capelli. Tuttavia il volto è scolpito, con superfici lisce ampie, ma mosse per evitare il volto appiattito.
La statua che ci è pervenuta è una copia di età tiberiana di un ritratto dell'imperatore eseguito alla fine del I secolo a.C. o all'inizio del I d.C.. I tratti del volto sono piuttosto scheletrici, infatti rappresentano gli ultimi anni di vita, con i segni già visibili della malattia e della stanchezza. Si tratta del più importante ritratto augusteo di questo periodo "finale", tra i pochi trovati a Roma.
Le ampie pieghe della toga sono molto curate. La testa viene accompagnata con leggera inclinazione e accenna il movimento di una persona vivente; questa è coperta da una tunica a larghe maniche, le quali non giungono oltre il gomito e arrivano alla caviglia, lasciando i piedi scoperti e ben visibili.
La storia di Augusto
L'arte augustea è l'arte prodotta nell'Impero Romano sotto il regno di Augusto, dal 44 a.C. al 14 d.C., e sotto la dinastia giulio-claudia.Nel 45 Augusto fu adottato da Cesare per testamento. Nel 38 sposò Livia Drusilla e dal 31 a. C ebbe inizio il suo comando sul mondo romano.
Nel 27 il Senato gli assegnò il titolo di Augusto e sulla sua casa fu posta, segno di onore e di riconoscenza, la "corona civica".
Nel 12 a.C. alla morte di Lepido, divenne Pontefice Massimo, poté modificare l’organizzazione di Roma e introdusse nuove festività in onore del principe della Domes Agustea. Inoltre Augusto fece la riforma del calendario, una rivoluzione che cambiò l’ordine del tempo. Morì a settantasei anni nel 14 d. C., lasciando erede Tiberio.
Articolo di Federico M.
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