domenica 10 maggio 2015

L'Afrodite accovacciata

All’interno delle sale del Palazzo Massimo troviamo un esemplare dell’ Afrodite accovacciata, ispirata alla celebre opera Afrodite di Doidalsas. La bellissima statua femminile, raffigurante la sensuale dea Afrodite, è colta in una posa insolita: è rappresentata accovacciata sulle ginocchia pronta a ricevere sulla schiena un getto d’acqua, durante il bagno sacro. Un’altra interpretazione considera l’opera come una “posa pudica”: Afrodite, mentre si accorge di uno spettatore volontario, voltando la testa cerca di coprire con le mani sia il seno che il pube. Si tratta di una delle tante copie romane in marmo, con diversi varianti di un originale bronzeo greco attribuito appunto, secondo quanto riporta Plinio il vecchio, allo scultore Doildalsas, attivo in Bitinia nel III secolo a.C. Generalmente, le innumerevoli copie realizzate venivano inserite in contesti acquatici (centri acquatici,fontane),spesso corredate da un piccolo Eros,che versa l’acqua sulla schiena della dea. La migliore copia di epoca romana è considerata proprio questa presente al Museo Nazionale romano di Palazzo Massimo. Un’altra copia acefala (senza testa) e senza braccio è al Museo Louvre a Parigi.

Articolo di, Petronella L.

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